Old Sturbridge Village celebra la vita del New England nel 1830 ed è aperto tutto l’anno, (gli orari variano stagionalmente). Orario invernale sono Mercoledì – Domenica 9:30-16:00 A partire dal 3 aprile, il museo sarà aperto sette giorni su sette dalle 9:30-05:00 Ingresso: $ 20; Anziani $ 18; bambini 3-17, $ 7; i bambini sotto i 3, gratuito. Parcheggio gratuito; Seconda visita gratuita entro 10 giorni dalla prima. Per tutti i dettagli:www.osv.org. Oggi parleremo di alcuni cappelli che sono ancora custoditi in questa fantastica località e che sono sopravvissuti per oltre 200 anni. Chi di voi non ha mai osservato con curiosità gli antichi cappelli per signora? Guarniti con fronzoli, piume, fiori e nastri, i cappelli a tesa larga sono stati un accessorio di moda must-have per le donne nel 1830, anche nelle città rurali come Sturbridge. I cappelli erano solitamente realizzati da modiste professionali, le donne di campagna ne hanno appreso l’arte dei più recenti |
Un cappello di seta marrone chiaro presente oggi a Old Sturbridge Village è stato acquistato nel 1835 da una modista, la signora P. Hinkley, il cui negozio ad Hartford, nel Connecticut, era situato “12 strade a sud della Chiesa Episcopale,” nel 1825, e successivamente spostato al numero 87 di Main St . nel 1828, ed a 240 Main St. nel 1838, secondo gli archivi storici della città. |
Anche se molte delle forme di base del cappello furono in voga per un decennio o più, le donne vi cambiavano le guarnizioni quasi in ogni stagione, aggiungendo nuovi rivestimenti, nastri e fiori ai loro vecchi cappelli rimordernandoli. L’ampio cappello proteggeva il volto di una donna dal sole, e nell’epoca che precedeva l’uso del make-up, morbidi rivestimenti rosa, a volte, sono stati utilizzati per aggiungere un bagliore riflettente alla carnagione di chi lo indossava. |
I cappelli di paglia sono stati importati dall ‘Italia in gran numero, le donne e le ragazze del New England avevano padronanza nell’intrecciare la paglia da se sole e divennero così abili che gli storici Old Sturbridge Village dicono che è spesso impossibile distinguere tra un cappello di paglia del New England e uno importato dall’Europa. La paglia di segale coltivata in aziende agricole locali veniva suddivisa in strisce sottili utilizzando uno splitter, e poi veniva intrecciata. |
Oltre a importare dall’Italia, alcuni capelli venivano importati da New York come ad esempio uno, come gli storici Old Sturbridge Village hanno scoperto da questo scritto che riporto in seguito, dall’inventore del telegrafo, Samuel FB Morse, per la sua nuova sposa, Lucretia Walker Morse: ” Ho parlato con la zia Bartlett per un cappello per te. Lei dice che non è il momento di importare un cappello dalla moda invernale a Boston ora e che sarebbe molto meglio farlo arrivare da New York, la zia dice che i bostoniani attingono per le loro mode da New York…” |
“La lavorazione intricata di questi cappelli è abbastanza impressionante, ed è ancora più impressionante che siano sopravvissuti quasi 200 anni”, osserva Jean Contino, coordinatore delle famiglie e artigianato delle donne a Old Sturbridge Village. Vi è piaciuto questo piccolo approfondimento sui cappelli ancora conservati in questa splendida città a tema? |
Troppo belli!
Ci andrei di volata a vederli.
Grazie per questo post, non conoscevo questo museo.
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Anche io se fosse più vicino ci correrei. Non è un museo, è una piccola città dove ogni giorno rianimano la vita di quel periodo storico, il mio paradiso praticamente.
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Ancora più bello…andiamo?
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Ad averci i soldi per il viaggio verrei di corsa!
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Che bello! andrebbe proprio visitato …buona settimana Laura 🙂
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Se non fosse così lontano ci farei un pensiero!
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pure io 😉
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Interessante un post sui copricapo, un accessorio che oggi non è più in voga ma che al tempo custodiva fascino ed eleganza.
Un bacio Laura ❤
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Ciao cara Affy, grazie per aver letto! Sì ormai non si usa più, allora era un accessorio immancabile!
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Sai che sono belli, baci cara, ❤
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Mi piacerebbe molto vederli da vicino!
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Credo che fanno delle mostre o qualcosa del genere, devi informarti se c’e’ dalle tue parti, qua da me c’e’ il Borsalino ma non ci sono cappelli di quel genere, baciotti tesoro, ❤
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Bello Laura, mi informerò di certo, ma qui a Genova è difficile facciano mostre interessanti XD
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Chissa’ ad Asti, 🙂 andiamo insieme se la fanno, ci sono talmente tante feste in quella zona, 🙂
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Mi piacerebbe tanto vederti Laura, davvero tanto!
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Ma certo che mi vedrai, tranquilla, non abitiamo lontane, 🙂 ❤
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Grazie! Mi farebbe davvero un piacere infinito!
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❤
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che eleganza questo post 🙂
Un grande abbraccio,
Barbara
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Grazie! Un abbraccio a te!
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Ma che Meravigliaaaa Aaaaaaaahhhhhh grande laura. . Ma lo sai che ho aperto un blog proprio di cappelli?!?!?!?! Io li stra adoroooooooo
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Fantastico! Sono davvero belli, peccato che non sia un accessorio più tanto usato come una volta! E’ il link che mi avevi dato l’altra volta? Se no dammelo pure!
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Oh dal cell nn riesco…. quando riuscirò ad aprire il pc ti darò il link. Cmq è davvero un vero peccato
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Non ti preoccupare, dal telefono non riesco a fare un tubo nemmeno io.
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