Buongiorno a tutti e buon mercoledì!
Oggi parliamo di un argomento interessante, visto che è piuttosto lungo lo suddividerò in più post, spero possa farvi piace questo piccolo approfondimento.
Una volta, quando non esistevano le automobili, ci si spostava in carrozza. Al giorno d’oggi la cosa assume quasi un tono romantico, quanti hanno già sentito parlare della proposta di nozze fatta in carrozza a Central Park?
Lasciando da parte il lato romantico però dobbiamo considerare che gli spostamenti erano molto più lunghi e scomodi, ma andiamo con ordine e approfondiamo.
La carrozza era un modo per spostarsi e per ostentare benessere, come può esserlo al giorno d’oggi acquistare un’auto sportiva.
Nei secoli passati le strade erano in condizioni pessime ed erano piene di pericoli, non è una fantasia da film quella delle carrozze benestanti che venivano assaltate per derubarne i padroni, sicuramente fermare una carrozza su una strada dissestata era molto più semplice che fermare un’automobile. Inoltre effettuare spostamenti era molto costoso, se escludiamo i benestanti che facevano largo uso delle loro finanze, ci si spostava solo per eventi di una certa importanza, proprio per questo chi era a servizio come domestica a Londra andava così poco a trovare la famiglia residente nelle campagne, il viaggio aveva un costo che non si potevano permettere di affrontare troppo spesso.
Inoltre i viaggi erano molto lunghi, anche molto disagevoli se non si parla di carrozze private ma di viaggi condivisi con altri passeggeri sconosciuti, spesso si dovevano prendere varie coincidenze e si era obbligati a sopportare le ciance di questo o quella logorroica vicina che non perdeva occasione per vantarsi di qualcosa, alla quale, per educazione, non si poteva certo chiedere di stare zitta.
Le carrozze erano di due tipi: pubbliche e private.
Le carrozze private erano considerate un mezzo di lusso, come possedere oggi una Ferrari, le possedevano i nobili e i borghesi benestanti. Esse comportavano elevate spese sia d’acquisto sia di mantenimento. Possedere una carrozza era distintivo di uno status di benessere e potere.
Come prima cosa, chi possedeva una carrozza, doveva possedere e mantenere anche un cavallo, anzi solitamente erano almeno due. I cavalli per carrozza inoltre non erano certo animali che si potevano impiegare per lavori nei campi, erano animali pregiati e viziati, venivano nutriti in maniera particolare per garantirne la bellezza del manto e le prestazioni.
Se si pensa ai contadini come poveri e ci si chiede come mai viaggiassero spesso sul carro si deve considerare che i loro cavalli erano animali da lavoro e venivano impiegati per tirare l’aratro nei campi. Li attaccavano al carro, magari, per andare a vendere i frutti dei campi ai mercati, per loro era un mezzo per guadagnare e non per spendere. Inoltre si parra di carri di legno grezzo, non di carrozze pregiate.
Le carrozze pubbliche erano chiamate diligenze ed erano utilizzate per trasportare principalmente merci e persone. Di solito erano di proprietà di piccoli borghesi che le usavano per avviare l’attività di trasporto pubblico, oppure erano di proprietà di una società di trasporti o di cooperative che gestivano il trasporto di città in città.
Raramente il servizio pubblico riceveva sovvenzioni dallo stato, erano i proprietari a mettere mano al portafogli per sostenere tutte le spese necessarie, per questo motivo le linee non erano molte, giacché le spese di mantenimento erano elevate le linee dovevano essere assai frequentate per permettere all’azienda di trasporto di poter sopravvivere e non finire in rovina. Le carrozze pubbliche erano di foggia semplice e robusta, non erano fatte per essere belle, ma per sopportare viaggi affollati e lunghi.
C’era inoltre un’altra fascia di carrozze.
Erano molto piccole e quasi alla stregua di un taxi, una specie di via di mezzo tra la carrozza privata e la diligenza.
Non erano mai di proprietà di grosse imprese, solitamente erano di piccoli privati che le mettevano a disposizione per portare le persone ai balli, in giro per Londra per commissioni o durante la Stagione mondana. Chi portava il mezzo, in questo modello di carrozza, era posto dietro l’abitacolo e portava il cavallo con una lunga frusta, la postazione era rialzata in modo che avesse una buona vista sulla strada.
Per cosa concerneva il trasporto pubblico esisteva la figura del vetturino per portare la carrozza. Poteva trattarsi di un dipendente pagato o, in caso di piccola impresa privata, del proprietario stesso.
Nell’aristocrazia era ovviamente differente.
Chi aveva fondi a sufficienza per una carrozza privata solitamente poteva permettersi il cocchiere e pure il paggio.
Il personale di servizio era tenuto ad avere cura del mezzo e dei cavalli e accompagnavano i loro padroni in tutte le occasioni ufficiali in cui era richiesto.
Solitamente, in occasione di balli importanti, era sempre il vetturino a guidare, mentre spesso, quando i gentiluomini uscivano la sera per recarsi ai club per uomini, prendevano una piccola carrozza che portavano da soli.
Alle dame era consentito portare esclusivamente calessini.
Il cocchiere restava comunque la figura principale di riferimento per cosa riguardava le carrozze private, ed era responsabile del mezzo e che fosse pronto ogni volta che il padrone lo richiedesse.
Paggi e valletti si occupavano anche della cura della carrozza, di lucidarla, di sistemare i cavalli, i finimenti, di controllare bene le condizioni delle ruote e di sistemare gli interni della carrozza dopo il viaggio.
Nell’aristocrazia il personale era abbigliato con bellissime livree, ovviamente ogni livrea era diversa da quella di un’altra famiglia benestante.
Nella borghesia, solitamente, venivano acquistate di seconda mano.
Per oggi è tutto, la prossima volta approfondiremo i vari tipi di carrozza.
Spero che questo post vi sia piaciuto, felice giornata amici!
Laura.
Molto interessante, Laura! Buona giornata! ❤
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Grazie Luca, dolce sera ❤
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Mi viene in mente il castello di Schönbrunn… li erano tanti belle carrozze a vedere.. buona giornata cara Laura 😉
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Io ho visto il museo delle carrozze dei reali di Baviera a Monaco, c’erano anche le slitte che usava Ludwig per andare sul lago Herrenchiemsee quando gelava d’inverno. una meraviglia, poi metterò le foto
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sono cose d’incanto… queste cose oggi non sanno più fare… e quasi come un tempo perduto 😉
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Hai proprio ragione cara Rebecca!
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oggi ero in giro per cercare alcune cose per natale… e sono rimasta malissimo tutto cosi scadente non ha più nulla d’affare con il natale di una volta.. sono rimasta male … abbi una buona domenica ♡
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Su quello hai ragione, ormai è tutto molto più consumistico che significativo
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sai cosa mi stressa e tutto cosi scintillante con questi brillantini il polvere d’oro che poi rimane da per tutto.. mi dava la nausea… stavo cercare mele finte che somigliano a mele vere … ero in 5 negozio tutti con quel polvere d’oro …
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Hai ragione, poi a pulire si diventa matti!
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per quello avevano la servitù 😀
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Beati loro!
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.. io non vorrei mai essere una serva 😀
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Credo nessuno lo voglia
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qui tempi era veramente un lavoro pesante..
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Anche oggi non credo sia piacevole
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oggi ci sono tanti macchine che aiutano nelle pulizie… e sopratutto detersivi, acqua calda ecc
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Quello è vero, ma non credo sia bello nemmeno oggi.
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penso che hai ragione 😀
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Voglio una carrozz col pono pomellato… Tutto pomellato, piccolino.
No, a parte gli scherzi, sai che a Napoli ci sta il museo delle carrozze? (che bella intro che ti ho fatto, eh?)
E articolo bellissimo: fin da piccola adoravo le carrozze, mi ero fatta regalare una carrozza di barbie con annesso cavallo, ma nel trasloco l’hanno persa. Ancora oggi chiedo dove sia!
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Io ho visitato il museo delle carrozze dei reali di Baviera, prima o poi farò il post 🙂
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Brava! Poi vieni a Napoli e fai il post anche su quelli dei reali Borbone!
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Se ci capiterò te lo farò sapere e ci andiamo insieme, poi andiamo anche alla Sonrisa, due foto al pono dovrò pur farle!
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Verissimo!! Sarebbe una giornata super regale!
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Un aspetto interessante del passato a cui non pensavo…mi fa piacere approfondire.
I tuoi articoli mi intrigan sempre. Aspetto…la carrozza, quella più giusta per me 😀
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Ce n’è una per tutti 😀
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Questa tua pagina l’ho gradita particolarmente, per il profumo di un passato che reputo migliore del nostro. 😘
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Grazie cara Carla, un abbraccio!
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