In una sera di fine estate

In una sera di fine estate

E’ il crepuscolo, quasi sera.

Le ombre giocano con il tavolo e le sedia in ferro battuto sulla terrazza.

Un fulgore rossastro invade l’ambiente con i suoi bagliori infuocati in un crescendo d’intensità, a un certo punto sembra quasi esplodere.

Il colore diventa più intenso e ci vedo avvolti da questo fuoco di luce, poi all’improvviso finisce, lascia il posto alla signora del buio.

Il rosso si trasforma in arancione, tenue rosa, poi violetto e infine blu, scende pian piano la notte.

Cadiamo in una luce magica, non è ancora buio e nell’aria c’è odore d’erba, pulito e vita.

Accendiamo la candela sul tavolo e ci sediamo a mangiare, non servono parole, c’è pace, adesso la giornata è finita, andata,  restiamo solo noi e i nostri sguardi che s’incrociano, si parlano, sanno e si dicono cose che altri non è permesso ascoltare.

Nel cielo il primo lampo, sento già l’odore della pioggia in arrivo, è ancora lontana come il rimbombo del tuono.

Ci spostiamo dentro, tra le lenzuola candide che ora ci accarezzano fresche.

Un pensiero fugace, “non abbiamo spento la candela”.

Non importa, la spegnerà la pioggia.

 

Laura Rocca ©

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