Su Di Me #35

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#Bullismo.

Buongiorno a tutti e buon mercoledì!

Febbraio è il mese delle maschere e come sapete io non le amo molto. Al di là del fatto del Carnevale, che può essere una festa allegra e giocosa, io parlo proprio di chi finge nella vita di tutti i giorni. Ne avevo già parlato.

Oggi quindi, come simbolismo verso questa finzione delle persone, farò un post molto intimo e vero sul mio conto.

Io da piccola ero un’emarginata.

Quando ero alle medie la mia vita era un vero inferno, c’erano dei giorni in cui pregavo in ginocchio mia madre per convincerla a lasciarmi a casa da scuola.

Tutto è successo quando ho iniziato a portare i busti correttivi per la schiena. Ero diventata una diversa, un mostro, tutti i bambini da un giorno all’altro mi si sono rivoltati contro, mi odiavano e non c’era un motivo vero e proprio, semplicemente portavo il corsetto ortopedico e per loro ero una specie di fenomeno da baraccone.

Gli insegnanti non facevano nulla per arginare il problema, li chiamavano scherzi tra bambini, prima che questi “scherzi tra bambini” venissero riconosciuti come bullismo purtroppo ci sono voluti innumerevoli suicidi di tante altre persone che hanno avuto la mia stessa sfortuna, scontrarsi con l’ignoranza.

Ignoranza non solo di ragazzini di 12 anni, che possono essere degli stupidelli, ma ignoranza di professori che rispondevano a mia madre:”Signora è ridicola con quell’affare, se vuole che smettano non glielo faccia mettere per venire a scuola”.

Ignoranza dei genitori che non tentavano minimamente di educare i propri figli.

Quando sono stata operata alla schiena sono venuti a trovarmi all’ospedale alcuni compagni, io pensavo fossero rinsaviti e li ho accolti con gioia, era il periodo di Natale e hanno fatto delle foto vicino a me nel letto.

In realtà poi le usavano a scuola per far vedere agli altri come ero ridotta e riderne ancora di più, i genitori non glielo impedivano, né gli toglievano le foto.

Non stiamo parlando di oggi che magari con lo smartphone diventa anche più difficile controllare cosa fanno, parliamo del 1992 quando le foto erano ancora stampate e per farne sparire una a un ragazzino era sufficiente stracciarla.

Questi bambini mi dicevano parolacce di ogni tipo, mi picchiavano, mi sputavano addosso, mi umiliavano in ogni modo possibile.

Non dimenticherò mai la volta in cui mi hanno strizzato un succo di frutta all’arancia nella tasca del grembiule. (Quando andavo alle medie io era ancora obbligatorio il grembiule).

Avevo questo liquido che mi colava dal grembiule e avevano detto a tutti che mi ero pisciata addosso.

Queste cose per me erano all’ordine del giorno e ringrazio il cielo che a quei tempi non esistesse Facebook se no la mia sarebbe stata un’agonia continua, anche dopo le ore di scuola.

Se siete genitori e venite a sapere che vostro figlio fa queste cose non fategliela passare liscia, non dovete permettere che i vostri figli, anche se magari non capiscono nemmeno cosa stanno facendo, si trasformino in mostri.

Oggi io però  sono questo e forse devo ringraziare anche loro.

Ecco da dove nasce la mia fantasia, è stata la mia arma di sopravvivenza.

La solitudine, l’essere rinnegata da chiunque, il disprezzo, il modo in cui ero costretta a vivere hanno fatto in modo che io, quando tornavo a casa, per avere dei momenti felici, abbia iniziato a inventare i miei mondi, le mie storie.

Scrivevo già allora e ricercavo nella fantasia quello che mancava nella realtà.

Mi rendo conto che a volte sbaglio usando questo metodo, senza rendermene pienamente conto, ancora oggi.

Quando qualcosa nella mia vita non va bene tendo a rifugiarmi un po’ nell’immaginazione.

A volte aiuta, il periodo brutto passa e io lo supero senza grossi problemi, altre volte capita che io sbagli proprio perchè magari di alcune cose sarebbe meglio parlarne, ma ancora oggi, in certi casi, mi viene difficile.

Chi ha letto i miei libri sa quanto sia profonda la mia fantasia, e quanto siano ben marcati e singolarmente delineati i caratteri di tutti i miei personaggi.

Io allora vivevo tante vite, un giorno ero in un modo, un giorno in un altro ed è grazie a quello che adesso riesco a immaginare così bene tante personalità diverse.

Forse quei mostriciattoli che erano i miei compagni dovrei ringraziarli per il dono che mi hanno fatto, e sapete cosa vi dico? Lo faccio, dopotutto la cattiveria non va ricompensata allo stesso modo.

Se qualcuno ti fa del male e reagisci comunque con la gentilezza la persona colpevole ci resta ancora più male che se ricambi.

Spero di non avervi annoiato troppo con questo articolo, anche questo fa parte di me e forse è giusto che voi lo sappiate, io sono anche questo.

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79 thoughts on “Su Di Me #35

  1. *abbraccio*
    Sarà forse inutile ripeterlo fino allo sfinimento, ma i genitori dove sono? Perché si tratta anche di educazione. Se non si corregge un comportamento sbagliato, questo si tramanderà di generazione in generazione… E qui sembra che nessuno dei cosiddetti “adulti” sappia (o voglia) correre ai ripari.

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  2. Mi dispiace Laura… Venti anni fa ancora non si sapeva quello che oggi è purtroppo noto; purtroppo però, ancora oggi atti del genere sono all’ordine del giorno… 😦 sappi che da me avrai tutto l’affetto di cui hai bisogno, senza risparmi! Ti abbraccio forte! ❤

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  3. Mi dispiace tantissimo! Per fortuna sei una persona forte e queste brutte esperienze ti hanno resa ancora migliore.Cosa che sicuramente non saranno diventati da adulti quei deficienti che ti maltrattavano. Con orgoglio posso dire che nelle classi in cui ho insegnato e insegno non c’è mai stato bullismo: ho sempre soffocato sul nascere ogni minimo tentativo. E con le menti più bacate anche con le maniere forti. Se qualcuno ha qualcosa di particolare,che sia apparecchio per i denti,occhiali,busto,ciccia ecc. Io lo rendo speciale,non diverso. Diverso,in senso dispregiativo, é chi non è in grado di capire le specialità degli altri.

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  4. Molti adulti, purtroppo, hanno dimenticato, o preferiscono negare, quanto è successo loro e ai loro coetanei quando erano bambini o adolescenti.
    La crudeltà è spesso tipica dei bambini che non conoscono ancora l’ipocrisia, che non si rendono conto che la verità e la curiosità possono far male, che limitare coloro che si comportano male può essere dannoso a se stessi e agli altri. Se i genitori ricordassero come erano da piccoli, potrebbero comprendere meglio i loro figli e prevenire certi comportamenti, facendo anche attenzione a certi segnali.

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    • E’ vero, credono tutti sia colpa di facebook o altro, no non è colpa di facebook. Le cattiverie tra bambini ci sono sempre state, il fatto di FB è che ora lo usano come ulteriore strumento persecutorio per umiliare le persone, ma è solo uno strumento, l’intenzione di perseguitare chi è più debole e umiliarlo c’è sempre stata.

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  5. le maestre a volte non sono preparate e fanno il loro lavoro solo perchè devono. i bulli purtroppo continueranno ad esistere anche per colpa di quello che vivono nelle loro case. tu per fortuna sei stata brava a superare tutto. anche se ovviamente è stato un periodo pessimo e te lo ricorderai… però ora sei così come sei!

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  6. Mi dispiace moltissimo per questa cosa. Mi ricordo che quando facevo le medie c’era una ragazzina che portava il busto, tutti quanti la prendevano in giro e lei si vergognava, anche a giugno indossava sempre qualcosa per coprirsi… Io ho fatto il bullo al contrario: difendevo questa ragazza da chi la prendeva in giro, anche se erano più grandi di me e si finiva per picchiarsi, perché trovavo ingiusto che venisse presa in giro per un problema. Ho sempre fatto l’avvocato degli altri, ma non me ne pento mai perché quando un bambino non viene educato a casa, dovrebbe pensarci la scuola e almeno nel mio caso lì qualche professore interveniva… Bah! Spero che un giorno non esista più questa roba.

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  7. È stato coraggioso raccontare, e penso che nessuno dovrebbe mai smettere, perchè sono cose che non si dimenticano ma che insegnano tanto… Il bullismo non è finito, e se possibile è diventato più subdolo, più tecnologico, più tagliente… ora tutti possono vedere e inviare tutto… e le violenze non sono più fisiche ma psicologiche… se avessi un figlio che fa delle cose del genere penso che gli parlerei per giorni, ininterrottamente, per fargli capire le conseguenze che le parole possono avere sulle persone…

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  8. Complimenti per il coraggio che hai avuto nel raccontare degli episodi così dolorosi. Non capirò mai la cattiveria di bambini e ragazzini, non la concepisco e la trovo imperdonabile. Sicuramente quello che sei lo devi anche a loro, come ogni esperienza che magari all’inizio sembra annientarci ma poi si trova rifugio (nella scrittura, tu) e pian piano si riemerge più forti. Brava e coraggiosa, un abbraccione!

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  9. Laura mi dispiace cosi’ tanto per quello che ti e’ successo, i genitori sono i veri responsabili di queste cose, il bullismo va debellato partendo dall’educazione dei propri figli, poi gli insegnanti devono fare la loro parte, tu sei molto intelligente, anche se hai ancora brutti ricordi che non si possono cancellare hai tirato fuori il meglio di te, scrivi divinamente, vivi la tua vita al meglio perche’ sei stupenda con un cuore grandissimo, fortunate le persone che ti vivono accanto, un bacio cara, fortissimo, ❤

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  10. capisco molto bene la situazione che hai descritto. la sensazione di schifo e di annientamento, non sentire più la vita sotto il tuo controllo, la loro giustizia così ingigantita rispetto al peso della tua fiducia distrutta, che quasi arrivi a prenascere forseforse pure te lo meriti.
    te però ne sei uscita benissimo. grande.
    io un po’ meno.
    abbraccione.

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  11. Ciao tesoro, prima di tutto un abbraccio forte forte ❤
    Noi abbiamo già avuto modo di parlare di questo lato in comune del nostro passato. Anch'io ero emarginata e additata, anche se per motivi diversi e capisco cosa hai passato. Ho dei ricordi molto dolorosi del rapporto con i miei compagni… l'unica differenza e che anche gli insegnanti pensavano male di me, credevano che fossi svogliata e stupida, mentre ero solo dislessica 😦 quanta sofferenza…
    Ma come te, poi sono andata avanti.
    Nessuno potrà cancellare il passato, ma trovare il coraggio di parlarne magari può aiutare qualcuno e così, forse, quella sofferenza ha avuto uno scopo ^_^
    Complimenti cara amica ❤

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