Bambole antiche, bambole vintage, vestiti per bambole.

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Buon giovedì a tutti!

Oggi parliamo di bambole con questo articolo introduttivo che poco per volta approfondirò!

Chi di voi non ha mai avuto le bambole o non le amava?

Io da piccola avevo un sacco di bambole, ma devo ammettere che le mie preferite erano le Barbie.

Ancora oggi ne ho almeno trenta, tra cui due davvero particolari. Si tratta infatti delle barbie originali della Bella e la bestia. Sono lui e lei, con tanto di vestiti interscambiabili, sia per Belle, quello azzurro con grembiule e quello dorato da ballo, sia per lui con addirittura la testa da bestia e la giacca con il “gobbone”

Ma veniamo all’articolo!

– Bambole di cera inglesi

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s-l225 (1)Le bambole di cera della metà del 19 secolo venivano prodotte in Inghilterra. Abili produttori come Montanari e Pierotti hanno fatto da pioneri della produzione delle stesse. Lo stabilimento Montanari era una fiorente attrazione alla Grande Esibizione del 1851. Questi giocattoli erano infatti dei modelli stupendi con capelli, ciglia e sopracciglia. Inoltre, una bambola di cera vittoriana vestita dalla figlia più grande della regina Vittoria, “l’Imperatrice Frederick“* venne venduta a Bonhams, Knightsbridge per £4.080.

*Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha nome completo Victoria Adelaide Mary Louise; Londra, 21 novembre 1840 – Schloss Friedrichshof, 5 agosto 1901, nata principessa reale del Regno Unito, fu regina di Prussia e imperatrice di Germania come sposa di Federico III di Germania. Era la primogenita della regina Vittoria e di Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha. Mentre in famiglia era nota con gli appellativi di “Pussy” o “Vicky” per distinguerla dalla madre, dopo la morte del marito fu conosciuta con l’appellativo di “Imperatrice Federico” in tedesco Kaiserin Friederich.

– I vestiti delle bambole.

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Le bambole per bambini hanno lunghe vesti di mussola bianca o batista pezzata (un tipo di tessuto molto fine,il_570xN.673117519_iffz semitrasparente, realizzato con il lino), cuffiette, mantelle in lana merino con cappuccio; una di queste la ritroviamo fra le braccia di una balia francese distinta da un capuccio bianco, un fazzolettino piegato ed un grembiule. La più particolare è una sposa con un lungo vestito di seta, un velo, dei fiori arancioni, gioielli di perle e dei graziosi capelli castani acconciati in stile Pompadour.

– Il Bazaar di bambole antiche di Harper.

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61+udE4u8rL._SX258_BO1,204,203,200_Descrizione delle più popolari bambole antiche per le festività natalizie del 1881.

Una bambola in particolare, più apprezzata per la sua durabilità che per la bellezza, aveva la testa ricavata da un solido pezzo legno rendendola molto più difficile da rompere. Il resto del corpo, anch’esso in legno, veniva dipinto alla pari delle bellissime bambole francesi. Alcune di queste bambole erano in grado di riprodurre le parole “Mamma” e “Papà”. Queste bambole, di piccole dimensioni e senza il dispositivo per riprodurre parole, venivano a costare $1,25, ed erano la scelta per i bambini più inclini a rompere i loro giocattoli. Le rinomate infrangibili teste distinte da capelli fatti con lana di pecora lavabili e pettinabili, vennero nel tempo rese più belle esteticamente.

Guardaroba delle bambole Trame dei vestiti per bambole da Butterick Publishing Co.Victorian-Toys-Tea-Set

Per commercializzare i suoi prodotti, Butterick introdusse due riviste di moda: “Ladies Quarterly of Broadway Fashions” e “Metropolitan” nel 1860. Entrambe le riviste vendevano i vestiti di Butterick via posta. Nel 1873, Ebenezer Butterick lanciò “The Delineator”  verso la fine del secolo divenne una delle più popolari riviste di moda femmili in America. Oltre a vestiti per uomini, donne e bambini, The Delineator offriva anche curati vestiti per bambole per formare un ampio e completo guardaroba per loro.

– Raggedy Ann – Storia della bambola vintage

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Uno dei personaggi più apprezzati era la bambola vintage  “Raggedy Ann“. Questa maliziosa bambola di pezza ed i suoi amici giocattoli incantati vennero introdotti ai giovani lettori nel 1918 dall’autore Johnny Gruelle (1880-1938). Raggedy Ann aveva sempre una prospettiva ottimista ed un calmo approccio verso le difficoltà. Sebbene i libri di Raggedy Ann furono molto popolari, le bambole lo furono ancor di più. Le prime vennnero marcate con la data di brevetto 7 Settembre 1915 sulla schiena. Un seguito del primo libro “Raggedy Andy Stories” (1920) introdusse suo fratello, Raggedy Andy, vestito con una divisa e cappello da marinaio.

– Esposizioni di bambole antiche

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il_340x270.871215477_42emL’esposizione “Child’s Eye View” porta in primo piano giocattoli antichi, incluse le bambole. Bambole che furono giocattoli popolari per bambine nei secoli. In questa esposizione, Gretchen, una bambola, era un apprezzatissimo membro della famiglia Clymer-Rumford. Venne prodotta a Philadelphia dall’azienda Greiner verso la fine del 19° secolo. Un’altra bambola speciale, prodotta circa nel 1790, era distinta da un ampio guardaroba fra cui vestiti da viaggio, da casa, abiti e cappelli. Probabilmente prodotta in Inghilterra, la bambola è fatta in legno con occhi di vetro, i dettagli del viso pitturati e gli arti snodabili. Un’altra esposizione al Museo V&A dell’infanzia porta in primo piano le teste di bambole antiche ricavate da vari materiali fra cui gomma, prugne, ossa di montone e i più comuni pezza, legno, ceramica, plastica e cera.

– Le bambole della Regina Vittoria e figlia.

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La figlia più grande della Regina Vittoria vestì una bambola per un bazar a Londra al fine di raccogliere fondi per i poveri tedeschi nella città circa nel 1868, e venne comprata dal finanziere Baron von Schroder. La bambola indossava un bellissimo vestito lungo in cotone e pizzo bianco, una sottogonna in raso rosa, biancheria intima ed un cappellino con un fiocco.

La Regina Vittoria aveva un grande amore per le bambole, pensate da piccola lei non poteva avere amici come tutti i bambini o frequentare altri bambini normalmente, così passava il suo tempo con le bambole. Ella teneva addirittura un quaderno relativo a esse: List of my dolls.

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In quel quaderno scriveva il nome della bambola, dettagli relativi al suo vestivo, chi rappresentava. Quando si trattava di una ballerina persino il titolo del balletto, la data in cui vi aveva assistito e il periodo storico in cui era ambientato. Lei le progettava, le faceva a mano. Erano pezzi straordinari, pensati uno a uno e curati in ogni minimo dettaglio. Vestiti, accessori ecc erano tutti fatti a mano da lei e dalla Baronessa Lehzen, la sua istitutrice. La collezione delle bambole della Regina Vittoria è composta da centotrentadue pezzi delle quali trentadue sono state interamente create da lei quando era praticamente una bambina.

Il numero 21 di The Strand Magazine del settembre 1892 dedicò una bellissima recensione alla collezione delle bambole della Regina, con la collaborazione stessa di sua maestà, questo articolo ai tempi suscitò un grandissimo interesse poichè il popolo inglese amava profondamente Vittoria.

The Strand Magazine era una rivista a carattere mensile il cui fondatore era George Newnes. Venne pubblicata nel Regno Unito dal gennaio 1891 al marzo 1950. Era rivista periodica illustrata più popolare, la sua stesura superava le 400.000 copie mensili. Era composta da racconti a puntate per adulti, saggistica, cultura generale e pubblicazioni per bambini. In ogni numero si potevano contare più di cento illustrazioni.

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– Antiche case delle bambole

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Le bambine di tutti i tempi hanno sempre amato giocare con le case delle bambole ed era comune il pensiero che inscenare dei momenti di realtà fosse un esercizio per la vita reale. Per secoli i bambini hanno giocato con delle replice in miniatura di una casa reale.

La “Queen’s Dolls’ House” nel castello di Windsor è la più grande, bella e famosa casa delle bambole del mondo. Le fotografie ravvicinate di una casa delle bambole vintage offrono dettagli di ogni stanza della casa delle bambole permettendo ai visitatori uno sguardo più intimo alle vite dei loro residenti. Oggetti come piccoli pezzi degli scacchi, cimeli in vetro e l’acquario che faceva da casa ai pesci rossi di famiglia Goldie, Wiggle e Dart.

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From: David Pogson Sent: 11 March 2005 09:43 To: Emma Goodey Subject: FW: Youngsters meet Princess -----Original Message----- From: pictures@pixmedia.co.uk [mailto:pictures@pixmedia.co.uk] Sent: 10 March 2005 17:42 To: David Pogson Subject: Youngsters meet Princess Hi David - Please see the attached pics from Boarshaw on Monday. If you would be kind enough to credit Pixmedia for the images, I would be grateful. Would you like to be included on the distribution list for pics from future events? Kind regards Simon C Apps Managing DIrector Pixmedia Ltd Caption: Boarshaw youngsters Anthony Leach and Daniel Cooper chatting to The Princess Royal when she officially opened the new YIP. Credit: Pixmedia This image is provided free of charge for editorial use and is approved by Crime Concern PLEASE NOTE: THE ABOVE MESSAGE WAS RECEIVED FROM THE INTERNET AND HAS BEEN CERTIFIED VIRUS-FREE.

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– Shopping per giocattoli.

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I giocattoli per le bambine del secolo erano listati in appositi cataloghi. Si poteva scegliere fra bambole di porcellana o gomma, fra cui una balia tedesca con un infante fra le braccia, o bambole capaci di parlare. Vi erano anche carrozzine, altalene, sedie a dondolo e seggioloni.

– Bambole di carta americane

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bambole_cartaLa storia delle bambole di carta in America ha inizio nel 1850. L’America non entrò nel campo della produzione delle bambole di carta fino alla metà del 19° seclo. Crosby, Nichols e la Compagnia di Boston stamparono le prime bambole di carta negli Stati Uniti nel 1854 intitolandele “Fanny Gray: A History of Her Life, Illustrated by Six Colored Figures. Dagli autori di “Cousin Hatty’s Hymns and Twilight Stories”. Il primo libro riguardante la produzione di bambole di carta, “Paper Dolls and How to make Them, A Book for Little Girls” venne pubblicato da Anson D.F. Randolph nel 1856. La prima rivista a stampare una serie di bambole di carta con costumi fu una rivista per donne americana, “Godey’s Lady’s Book”. Il numero di Novembre 1959 includeva una pagina con sei disegni di bambini e bambine per “Le piccole ragazze che leggono Godey” da colorare oltre ad una pagina di vestiti colorati a mano da ritagliare. Solo il fronte delle sagome era disegnato.

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23 thoughts on “Bambole antiche, bambole vintage, vestiti per bambole.

  1. Che post interressante!
    La mia bambola era “Silvia” , me ne sono separata che avevo 30 anni per dinarla ad una bambina, figlia dei miei vicini, perchè i genitori avevano perso entrambi il lavoro e il Natale si presentava senza doni, con lei anche i vestiti che mamma a veva cucito. E’ stato un dolore sai, la penso sempre e quando vado nei mercatini spero sempre…
    Con le bambole di carta ho giocato molto, ne avevo tantissime, sono nata nel 1958…grande boom di queste 🙂 ne avevo alcune con gli abiti profilati di velluto.

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