Storia del tè

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Ciao a tutti!

Finite le vacanze si riprende con il ritmo normale del blog!

Tempo fa avevo fatto un post su “L’ora del té” e in molti me ne avete richiesto uno più approfondito sulla storia del té.

Eccovi accontentati!

English afternoon tea

La parola tè deriva dal cinese min tê  contrassegnato dal carattere 茶. Da questa radice cinese deriva la parola con cui la bevanda è identificata nella maggior parte delle lingue. In italiano si chiama tè, si usa l’accento sulla vocale per distinguerlo dal pronome “te”.

La pianta da cui si fabbrica il tè si chiama Camellia sinensis, da questa varietà di camelia infatti vengono ricavati tutti i tipi di tè da noi conosciuti suddivisi in sei principali categorie:bc6f6ebeee0ccecad573fb7bcead7368

  • il tè giallo,
  • tè nero,
  • il tè postfermentato,
  • il tè verde,
  • il tè oolong,
  • il tè bianco.

 

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Tutte queste varietà derivano dalla stessa pianta, ma sono preparate attraverso procedimenti differenti e prevedono diversi gradi di fermentazione, una volta essiccati possono poi essere ancora lavorati. I tè neri sono tè “fermentati”, i verdi sono tè “non fermentati” e gli oolong sono “semifermentati”.

Come ovvio che sia il paese con la più alta produzione di tè al mondo è la Cina che si occupa prevalentemente della produzione di tè verde: Lung Ching, Gunpowder, Lu Mu Dan, Shui-Hsien, Ch’i-Men Mao Feng. 

Al secondo posto abbiamo l’India dove coltivano: il Darjeeling, il Nilgiri e l’Assam; al terzo posto troviamo il Giappone, sempre specializzato nel tè verde.

Nel nostro continente il tè viene coltivato nelle Isole Azzorre, ma la sua produzione è molto scarsa, per lo più lo importiamo. Sappiate che l’Europa è al primo posto nell’importazione mondiale di té.

La Storia

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Fino al Cinquecento il tè ha riguardato esclusivamente l’oriente, ma con la venuta in contatto di Portoghesi e Olandesi con queste terre ha avuto inizio l’importazione. La Compagnia Olandese delle Indie Orientali è stata la prima a importare il tè in Europa, chissà se immaginavano il potenziale di questa bevanda e il modo in cui avrebbe presodrink-twinings-poster prepotentemente posto nella nostra cultura. Fu la Regina Elisabetta I a dare il consenso per il commercio del tè nei suoi territori. Fu a seguito del grande successo della bevanda che venne creata la Compagnia Britannica del Tè.
Il tè era una bevanda che accomunava tutti, dal povero al ricco, tutti lo consumavano. La classe agiata lo faceva per moda, la classe povera per necessità. Il tè era utile a scaldarsi, inoltre l’elevato contenuto di teanina aiutava chi faceva lavori faticosi a rinfrancarsi. La bevanda è inoltre un ottimo antiossidante, ed era d’aiuto contro dissenteria, tifo e colera, malattie diffuse tra i poveri del tempo.

L’Inghilterra però diventerà la star del té solo nell’Ottocento, il periodo del regno della Regina Vittoria.

Fortnum and Mason's.Durante il Regno di Vittoria il paese acquista lustro e aggressività sia politica che industriale. Nella più grande colonia inglese, l’India, vengono aperte nuove fabbriche di tè, come anche in Inghilterra, inizierà poi una grossa selezione di specie di camelia dando vita a un grandioso mercato del tè.

Le fabbriche, in Inghilterra, sorgono sulle rive del Tamigi, vicine ai depositi dei più grandi importatori, già allora c’era Twining’s  seguito da Fortnum and Mason’s.

Il lavoro, in queste fabbriche, era svolto maggiormente da giovani donne e ragazze, era faticoso, logorante e mal pagato. Pensate che le operaie venivano multate, con una detrazione dal loro stipendio, se venivano sorprese a parlare tra loro, a distrarsi in qualsiasi maniera dal lavoro, gli venivano persino decurtati dallo stipendio i minuti che passavano al bagno. Il lavoro si svolgeva in piedi anche per più di cinque ore di fila. Lo sciopero e l’insubordinazione non esistevano, i sindacalisti venivano pesantemente multati e chi veniva scoperto a far parte di qualche organizzazione veniva licenziato. Lo stipendio era irrisorio, 7 scellini a settimana.

Il tè delle cinque

Anna Maria Stanhope

Anna Maria Stanhope, duchessa di Bedford

Vi siete mai chiesti da dove arrivi l’usanza dell’ora del tè per gli inglesi?

Non si può esserne certi, ma vi racconto cosa dice la leggenda.

Durante il Regno della Regina Vittoria, una delle sue dame di compagnia, Anna Maria Stanhope, duchessa di Bedford, prese il vizio di farsi portare dalle cameriere, verso

(c) Dundee Art Galleries and Museums Collection (Dundee City Council); Supplied by The Public Catalogue Foundation

metà pomeriggio, una teiera con dei dolcetti, lamentandosi di avere fame a causa del pranzo irrisorio, consumato di fretta, per prestare servizio seguendo la Regina in tutti i suoi impegni. Quando questa usanza da sporadica divenne abituale iniziò ad invitare anche le sue amiche a raggiungerla e da allora divenne una sorta di rito pomeridiano.

Ancora oggi in Inghilterra, alle cinque, negli uffici e nelle sale da tè, alle cinque si consuma la bevanda. I colleghi di lavoro sono soliti allontanarsi per consumarlo insieme, mentre le sale da tè si riempiono quotidianamente proprio come allora.

Preparazione del tè all’inglese

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Dopo aver fatto bollire l’acqua a fuoco medio viene versata nella teiera e fatta girare al suo interno per riscaldarla interamente quindi versata nuovamente nel pentolino.

612dc29e9c54ae48ddb2da53aedb5d6dNella teiera vengono depositate le foglie di tè, se si hanno solo bustine vanno aperte. La giusta quantità di tè è: un cucchiaino per ogni invitato più un cucchiaino per la teiera. Si mette nuovamente l’acqua nella teiera e si lascia tutto in infusione per alcuni minuti. Bisogna coprire la teiera con un tea cosy per fare in modo che il calore non venga disperso.

Prima di versare il tè, sulla tazza va posizionato il colino da tè, in caso si desideri l’aggiunta del latte va versato prima all’interno della tazza. Dopo si versa, con gesti lenti e delicati, il tè dentro la tazza. Il tè va preso senza fretta, è un rito rilassante e lo stress ne è escluso.tea-time (1)

Una volta riempita la tazza la si consegna all’ospite. Il tè va sorseggiato con il piattino poggiato sul tavolo, la tazzina si porta alle labbra, la persona non si deve chinare verso la tazza, una volta terminata la sorsata la tazzina va poggiata sul piatto e così fino a che non si termina. Se si è seduti in poltrona si devono ripetere i medesimi gesti, il piattino va lasciato sulle gambe. Non si deve mi tenere la tazzina sollevata a mezz’aria a meno che non si stia bevendo, in caso contrario va sempre poggiata.

Una volta finito di servire il tè a tutti gli ospiti è buona norma che la teiera non sia completamente vuota.

 

 

Gli orari e tipi di tè

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I signori sorbivano il tè ad orari prestabiliti e a questi orari appartenevano anche tipi differenti della bevanda.

twining antique adL’English breakfast era il tè che accompagnava la tipica colazione inglese, una qualità robusta che si sposa bene con il latte e le uova con bacon o il porridge. Questo tè veniva esclusivamente servito la mattina.

Un tè che poteva essere servito in qualsiasi orario della giornata era l’English Afternoon che, al contrario di ciò che dice il suo nome, non si beve solo al pomeriggio.

Il tè favorito al mondo è il Darjeeling; tè ideale per il pomeriggio, viene servito liscio o, al massimo, con il limone, ma è assolutamente da evitare il latte; al secondo posto abbiamo l’Earl Grey, dal gusto particolare e dolce derivante dalla miscelazione con il bergamotto, solitamente viene servito liscio per non guastarne l’aroma. 51598_londra_twinings_store_a_londra

Voi che tipo di tè preferite? Bevete il tè verde? Preferite quello classico o quelli aromatizzati?

Il mio tè preferito è alla liquirizia e viene da Londra, la marca si chiama Hampstead tea, al secondo posto ci sono i classici della Twining’s, frutti rossi, miele e vaniglia, ribes vaniglia e ginseng e la loro camomilla che è davvero fantastica. Raramente bevo il tè liscio, mi piacciono tutti quelli aromatizzati.

Spero, come sempre, che questo articolo vi sia piaciuto e sia stato interessante!

Buona giornata a tutti!

Laura.

 

 

 

 

 

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Se vi stavate chiedendo cosa siano i Tea Cosy eccoli! Non sono adorabili?

 

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Eccovi anche la foto del mio tè preferito!

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36 thoughts on “Storia del tè

  1. Bello questo post..nel corso dei miei studi ho studiato la pianta del tè con varie proprietà generi e storia.
    Interessante la preparazione del tè all’inglese e iTea Cosy.. grazie 🙂
    E buon tè 😉

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  2. Interessante e io poi adoro il tè.
    Mia zia lo preparava sempre alle cinque e all’inglese, avendo vissuto per un periodo come governante presso una famiglia inglese trasferitasi a Roma. E ci sorprendeva sempre con le teiere coperte da “copriteiera” originali.

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  3. strabello ed ultrainteressante questo articolo, complimenti per l’accuratezza e tutto quanto! grazie!

    io non ho un tè preferito ma mi piace molto il tè nero, una cosa che non mi piace è berlo con il limone (che non amo particolarmente) o con il latte che rovina tutto il gusto del tè

    p.s.: perchè a volte si trova scritto thé e non té?

    Piace a 1 persona

    • Inizialmente non esisteva la parola italiana the e c’era tè.

      È generalmente considerata corretta anche la dicitura the, in questo caso scritta rigorosamente senza accento; la variante thè è invece un francesismo da debellare visto che l’accento su un monosillabico, in italiano, si mette solo nel caso vada distinto: nella nostra lingua non ci sono altre parole di significato confuso scritte the. La forma corretta rimane tè, le H inutili sono solo un vizio di forma ormai, visto che è stata appositamente creata la parola necessaria .

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  4. Pingback: La vita è come una tazza di tè | Racconti dal passato

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