Questa usanza si perde nei tempi, ma è rimasta famosa a causa di un canto natalizio conosciutissimo: “The Twelve Days of Christmas” ed esso si rifà proprio a questa tradizione.
La musica è di origine ignota, benché presente in area britannica e scandinava già nel XVI secolo. L’esistenza di versioni francesi ancora più antiche (e il riferimento alla pernice che fu introdotta in Inghilterra solo attorno al 1770) fa però presumere un’origine francese. All’inizio del XX secolo, Frederick Austin scrisse un arrangiamento, che è quello usato modernamente, dove inserì una propria melodia dal quinto verso (“golden rings”) in poi.
Il testo è una filastrocca infantile pubblicata per la prima volta nel libro Mirth without Mischief (Gioie Innocenti) a Londra nel 1780. Doveva essere recitata da alcuni giocatori in circolo nel corso di un gioco di memoria in cui i giocatori recitavano a turno un verso della filastrocca, in sequenza. Anni dopo, gioco e filastrocca furono ripoposti da una collezionista di canzoni popolari, Lady Gomme, come “Un bel divertimento per tutta la famiglia prima della cena della dodicesima notte di Natale.”
La canzone ha la struttura cumulativa tipica delle filastrocche; il narratore descrive i doni che gli vengono consegnati dal suo “vero” amore nei dodici giorni di Natale. Ogni strofa elenca tutti i doni delle strofe precedenti, aggiungendone uno. Una struttura simile in una canzone italiana si ritrova nel brano Alla fiera dell’est di Angelo Branduardi.
On the first day of Christmas, my true love sent to me a partridge in a pear tree.
On the second day of Christmas, my true love sent to me two turtle doves, and a partridge in a pear tree.
On the third day of Christmas, my true love sent to me three french hens, two turtle doves, and a partridge in a pear tree.
La canzone continua secondo questo schema fino ad arrivare all’ultimo verso:
On the twelfth day of Christmas, my true love gave (sent) to me
Twelve drummers drumming
Eleven pipers piping
Ten lords a-leaping
Nine ladies dancing
Eight maids a-milking
Seven swans a-swimming
Six geese a-laying
Five golden (gold) rings
Four calling (colly) birds
Three french hens
Two turtle doves
And a partridge in a pear tree
I doni, in sequenza, sono:
una pernice in un pero
due tortore
tre galline francesi
quattro uccelli che richiamano
cinque anelli d’oro
sei oche che covano
sette cigni che nuotano
otto fanciulle che mungono
nove signore che danzano
dieci signori che saltano
undici pifferai che suonano
dodici tamburini che battono il tamburo
Il pero del primo verso avrebbe potuto essere “une perdrix” (una pernice – partridge – in francese): “A partridge, une perdrix”. Il quarto dono era in origine di quattro “Colly (o collie) birds” cioè uccelli neri come il carbone. Il quinto dono potrebbe riferirsi agli anelli che ornano il collo di alcuni uccelli (ad esempio i fagiani) in coerenza col fatto che i doni da uno a quattro e il sesto si riferiscono ad uccelli. In molte versioni c’è un ordine diverso degli ultimi quattro oggetti. Esistono inoltre innumerevoli versioni modificate e parodie musicali o in prosa.
Il periodo a cui fa riferimento questa usanza è quello che intercorre da il 25 dicembre e il 5 o il 6 gennaio, e viene chiamato anche Christmastide.
Non è chiaro il giorno finale esatto poichè cambia a seconda della tradizione seguita. La dodicesima notte è ritenuta il 5 gennaio, ma altri dicono sia il 6 in quanto epifania e termine definitivo delle feste, si celebra la visita dei Magi e la presentazione dei loro doni al Bambino Gesù. In alcune tradizioni, la festa dell’Epifania e dodicesimo giorno si sovrappongono.
In Epoca Vittoriana, in questo periodo, era usanza lasciare accesa una candela davanti alla finestra durante i dodici giorni di festività oppure preparare le deliziose Mince Pies, molto presto anche quella ricetta, veniva realizzata una tortina diversa dall’altra per ogni notte!
Era ritenuto inoltre un periodo molto importante poichè dedicato a molti santi e vi era inoltre la superstizione che portasse sfortuna lasciare le decorazioni appese oltre il 6 gennaio, in quella data infatti, da tutte le case sparivano rapidamente tutti i tipi di decorazioni.
Spero come sempre che questo articolo natalizio vi sia stato gradito!
Buona giornata!
Laura.
Curiosa di vedere le ricette delle mince pies…!
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Io le adoro, ma io sono di parte, sono innamorata di tutto quello che è inglese 😀
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Adoro le filastrocche! Ma non so se vorrei come dono 10 signori che saltano….😉
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ahahahah potrebbero essere fastidiosi
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Buona giornata cara Laura …. ♥
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Dolce giornata a te Rebecca!
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Buona giornata!
E grazie per l’articolo natalizio!
(Mi interessa la ricetta, magari convinco la mia migliora amica a farla xD)
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A breve la posto, sono davvero deliziose, ma probabilmente è anche vero che io adoro tutto quello che è inglese 😀
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Le due tortore mi fanno venire in mente “Mamma ho perso l’aereo, mi sono smarrito a New York”
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Quei due film, quando ero piccola, erano un must del mio Natale, non passava un anno senza che li guardassi.
Ho sempre desiderato un Natale immerso nella neve come quello del primo film *.*
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Credo siano stati il film di Natale di chiunque XD Ogni volta rivederli era meraviglioso
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Sì *.* Mi hai pure fatto venire voglia! Ora però mi sono fatto assorbire da una serie su Netflix che non avevo mai visto, mi piace, si chiama “the following”
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Non conoscevo questa cosa; molto interessante!
Buon pomeriggio Laura! 🙂
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Felice di averti interessato, buon pomeriggio
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L’ha ribloggato su THE IMBRANATION GIRLe ha commentato:
Dato che sto leggendo “Il tredicesimo dono” di Joanne Huist Smith, ispirato a questo canto natalizio, mi è piaciuto moltissimo il post di Laura. E voglio condividerlo con voi! 🙂
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Ho rebloggato questo post sul mio blog! Sto leggendo “Il tredicesimo dono” della Smith, ispirato proprio a questa filastrocca, e la tua è stata una spiegazione molto bella della canzone!! Perciò ho voluto condividerla, spero ti faccia piacere! 😘
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Grazie infinite, sei stata gentilissima 🙂 Mi fa piacere ti sia stato utile il post 🙂 Ti auguro un felice week-end
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Grazie! Anche a te! :*
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Buon venerdì!
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