Buongiorno, oggi ho deciso di parlarvi di un altro componente importantissimo della servitù: Il Valletto.
Solitamente era chiamato valletto o anche attendente ed era colui che si occupava in tutto e per tutto del suo padrone. Ricorderete sicuramente quanto sia importante il ruolo della cameriera personale per la padrona, il valletto è la sua controparte per il padrone.
Egli aiutava il padrone a vestirsi di tutto punto, gli consigliava gli abbinamenti migliori, gli metteva i gemelli, gli allacciava la cravatta, lo pettinava, gli faceva la barba, lo aiutava persino a fare il bagno.
In questo post vedremo la giornata tipo di questa figura che faceva in modo che il suo padrone sembrasse un vero signore in tutto e per tutto. Buona lettura!
Mattina
La sveglia di un valletto era all’alba, proprio come l’orario di tutta la servitù.
Egli avrebbe fatto in modo di prepararsi in modo ineccepibile, la sua figura doveva essere sempre in ordine: scarpe lucidate, vestiti in ottime condizioni, (bandite toppe, macchie e fili penzolanti).
Dopo essersi preparato a dovere avrebbe raggiunto il resto della servitù nella sala comune per la prima colazione. Una volta finito di desinare si sarebbe apprestato a conferire con la cuoca per i possibili menù da presentare al suo padrone, sperando di azzeccarne i gusti, ma soprattutto i desideri, questo purtroppo avrebbe iniziato a girare per il verso giusto solo con l’esperienza. Intorno alle otto c’era l’ora della consegna dei giornali, arrivava il garzone. Quando il giornale arrivava il valletto si armava di ferro da stiro e lo stirava con cura. Potrà sembrarvi un procedimento strano ma serviva a far sì che l’inchiostro ancora fresco sulla carta umida non andasse poi a macchiare le mani del padrone, stirando il quotidiano l’inchiostro si fissava meglio sulla carta.
Il valletto inoltre doveva tenersi sempre bene informato sui fatti e quindi, mentre procedeva a sistemare le pagine “stirate” del giornale nello studio vi dava anche una rapida lettura.
Per essere un ottimo valletto, come abbiamo già detto sopra, era fondamentale l’esperienza, che si acquisiva solo con “il lavoro sul campo”. Ogni valletto avrebbe presto imparato che il modo migliore di agire era quello di giocare d’anticipo.
Egli quindi sarebbe andato subito nella stanza che fungeva da guardaroba spalancando la finestra in modo da fare cambiare l’aria che, dopo tutta la notte, non avrebbe avuto certo un buon profumo.
Una volta spalancata la finestra avrebbe iniziato la sua ispezione. Tutto doveva essere stato perfettamente riordinato dal lacchè: pettini e rasoi avrebbero dovuto essere perfettamente puliti, le scarpe lucidate e perfettamente allineate, i vestiti opportunamente smacchiati e stirati.
Dopodiché avrebbe ispezionato il lavoro svolto dalle cameriere assicurandosi che avessero pulito alla perfezione la stanza. Il valletto avrebbe scrutato con occhio critico gli interstizi, le cornici delle porte e anche le mensole più alte.
Una volta fatte tutte queste verifiche avrebbe subito chiuso la finestra, è vero che si necessitava di arieggiare la stanza, ma non avrebbe potuto rischiare che il padrone entrasse in una stanza ghiacciata.
Dopodichè controllava il camino e riattizzava il fuoco, regolava le luci a seconda della stagione e dell’orario.
Il padrone, di solito, il giorno prima rendeva noti al valletto gli impegni della giornata, quindi egli avrebbe selezionato i vestiti adatti, abbinandoli a seconda della moda e con gusto e cura, e li avrebbe messi davanti al camino in modo che acquisissero un piacevole tepore. A nessuno sarebbe piaciuto indossare abiti gelati.
Il padrone si alza
Dopo aver svolto i compiti sopra descritti il valletto avrebbe dovuto attendere nella stanza del guardaroba che il padrone si destasse.
In caso il padrone si fosse alzato in largo anticipo rispetto al solito orario avrebbe suonato la campanella.
Se invece il padrone avesse richiesto di essere destato entro una certa ora allora il valletto sarebbe potuto entrare nella sua stanza svegliandolo con tutta la delicatezza del caso.
Altro fatto fondamentale da ricordare era che, per le persone di alto rango, i servi non esistevano, come se non fossero delle persone reali. Quindi davanti agli occhi dei camerieri che s’introducevano nella stanza del padrone avrebbe potuto presentarsi qualsiasi spettacolo e sinceramente non oso immaginare cosa possano aver visto gli occhi di tanti servi. In ogni caso il valletto sarebbe rimasto impassibile davanti a qualsiasi situazione.
Vestizione
Solitamente, gli uomini più giovani, avevano l’abitudine di radersi da soli, mentre quelli più anziani e legati alle tradizioni si sarebbero fatti fare la barba, compito che il valletto avrebbe assolto con estrema cura e precisione.
Se il padrone avesse richiesto un bagno il valletto avrebbe chiamato immediatamente i servi che sarebbero accorsi a portare la tinozza e i secchi d’acqua calda per riempirla.
Una volta che la tinozza fosse stata piena il valletto avrebbe svestito il padrone piegando gli indumenti smessi e lo avrebbe poi aiutato ad entrare nella tinozza. Raramente gli veniva richiesto un massaggio o di lavare la schiena, di solito veniva congedato per essere opportunamente richiamato una volta che il signore aveva finito.
Quando il valletto rientrava si occupava di acconciare alla perfezione i capelli del padrone, secondo il gusto e la moda del momento, come anche la cameriera personale egli si teneva informato come un parrucchiere dell’ultimo grido. Avrebbe inoltre anche pettinato e sistemato i baffi. Ogni tre settimane circa avrebbe poi provveduto al taglio dei capelli.
Una volta sbarbato, pettinato e lavato il padrone era pronto per essere vestito.
State pensando che la vestizione fosse una fase veloce? Vi sbagliate! Anche i nostri signori uomini indossavano un’infinità di capi: canottiera, calzini, biancheria, reggicalze, pantaloni, panciotto, colletti, polsini, camicia, gemelli, cravatta, spille, bretelle, e potrei continuare ancora.
Una volta che il padrone era pronto per uscire il valletto gli avrebbe porto i guanti che ovviamente dovevano essere sempre in perfette condizioni. A quel tempo i guanti per un signore erano un must, un accessorio immancabile che indicava la loro appartenenza all’alta classe sociale.
Nell’atto di uscire del padrone il valletto avrebbe cortesemente aperto la porta di casa e atteso, in caso ve ne fossero, istruzioni supplementari per la giornata: eventuali cibi graditi su richiesta, ospiti inattesi, l’elenco delle attività che avrebbe svolto durante la giornata e persino dettagli su eventuale manutenzione da fare.
A quel punto il valletto avrebbe conferito con il resto della servitù in caso vi fossero compiti da delegare a seconda delle istruzioni del padrone.
Il resto della sua giornata sarebbe trascorso vestendo e svestendo il padrone, a seconda dei suoi impegni, ad esempio: se nel pomeriggio il signore fosse andato a cavalcare, a prepararsi per la cena oppure per un ricevimento o a ricevere ospiti.
Nei momenti liberi da questa incombenza avrebbe riempito il tempo controllando tutti i capi d’abbigliamento del padrone per verificare non vi fossero macchie da rimuovere, fili pendenti, riparazioni da fare, scarpe da lucidare, gemelli da pulire e ri-accoppiare, spille e cravatte da riporre. Inoltre avrebbe potuto anche controllare il lavoro svolto dai lacchè per accertarsi che non trascurassero nulla.
Chiaramente la giornata lavorativa del valletto era molto più leggera di quella di altri membri della servitù e spesso poteva anche vivere una vita quasi di rango più elevato.
Non era inusuale che s’instaurasse una specie di rapporto di amicizia e complicità e che il valletto svolgesse tanti altri piccoli incarichi per il suo signore, come ad esempio il valletto di Valmont nel libro e film “le relazioni pericolose”. Lo si poteva quasi definire il migliore amico di Valmont. Egli sapeva cose del suo padrone che nessun altro conosceva ed era parte integrante degli intrighi che ordiva.
Se il signore viaggiava e il valletto era davvero bravo ed insostituibile avrebbe avuto il vantaggio di viaggiare con lui e vedere posti che altrimenti la sua condizione di nascita non gli avrebbe mai consentito di visitare.
Pensa che vita di m….,certo stava meglio dei poveri contadini sfruttati!
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Purtroppo tutti i domestici facevano una vita dura. Valletto e cameriera personale forse erano quelli che stavano meno peggio
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Lieber Gruß und einen schönen Tag Gislinde
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L’abito fa l’uomo… una volta la gente si vestiva per bene.. oggi tutto e jeans …buona giornata cara Laura
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Hai ragione Rebecca! buongiorno a te ☺ li hai fatti gli addobbi?
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si ho fatto le finestre autunnali… finche piove non faccio le foto… forse prossima settimana faccio un post 😉 ….
scusa se ti faccio questa domanda… mi sono dimenticata i nomi dei tuoi foretti… me lo dici ancora 😳
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Ma certo, figurati ci mancherebbe! Nala, Mirith e Zephyrus
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grazie cara…dai subito tante carezze a Zephyrus, Mirith e Nala ❤
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Grazie mille! Lo farò ☺
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😉
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Sarà anche valletto, ma sempre sfruttato era…
Mha…
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Sí quello è fuori di dubbio
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Perché gli uomini non tornano a vestirsi così?
😦 com’erano affascinanti.
Buongiorno. Oggi qui piove 😦

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Idem qui. Eh sì sarebbe bello ☺
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Molto interessante! Un saluto ☺☺
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Ciao, grazie per la visita! Buona serata!
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