Sono le cinque, #TeaTime ~ Il tè pomeridiano

Buongiorno a tutti!
Iniziamo questa nuova settimana con un bell’articolo sul Tea Time. Visto che molti di voi mi sono sembrati interessati ho deciso di prepararlo rapidamente! Spero che vi faccia piacere, fatemi sapere cosa ne pensate!

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Un dato che ci fa capire quanto è forte l’attaccamento degli inglesi alla cara vecchia tradizione è quanto sia importante, ancora oggi, il tea time delle cinque.

Una guida imperdibile per le donne del tempo

Una guida imperdibile per le donne del tempo

In epoca vittoriana la classe borghese agiata ed anche quella medio borghese rispettavano questa usanza e seguivano degli schemi ben precisi, ne facevano un vero e proprio rito.

Alle ragazze veniva insegnato scrupolosamente come adempiere al rito del tè così da aiutarle ad affrontare al meglio questo tipo di occasione sociale non appena fossero entrate in società.

Il tè pomeridiano era infatti un’ottima occasione sociale per incontrare altre persone in modo informale, ma nascondeva trabocchetti e insidie per le giovani inesperte, infatti c’erano in gioco molti fattori: da chi arrivava l’invito, a casa di chi, chi sarebbero stati gli altri ospiti, quanti sarebbero stati. Un conto era un tè tra amiche e un conto un vero e proprio ricevimento con numerosi invitati. Un conto era essere un’invitata ed un conto era invece organizzarne uno a casa propria.

Una buona padrona di casa sarebbe sempre stata attenta ad un’infinità di dettagli e minuzie che al giorno d’oggi potrebbero sembrarci impensabili come: la disponibilità di posti a sedere, il tipo di compagnia, la combinazione d’invitati, i contorni, il servizio utilizzato, l’intrattenimento da offrire, le altre bevande, il tipo di tavolo finanche quanto il tavolo dovesse essere posizionato lontano dal camino.

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Tipi d’invito

Ricevuto

paintingAboutusL’invito per un tè poteva provenire da amiche, cugine, sorelle. Sarebbero state innocenti chiacchiere tra ragazze, con qualche pettegolezzo e cattiveria, magari, ma pur sempre niente di formale.

O viceversa poteva pervenire per un evento importante ed essere quasi allo stesso livello di un ricevimento. Immaginate che l’invito provenisse da una delle tanto temute patronesse di Almack’s; per una giovane poteva significare l’apice del suo successo durante la stagione come il suo più enorme fallimento se qualcosa andava storto. (Vi ricordate di quanto fosse importante Almack’s? Ne abbiamo parlato QUI).

Porto

Five-O-Clock-Tea-e1363184357653Quando si facevano gli inviti per il tè si doveva tener conto di un gran numero di cose, primo tra tutti porre attenzione a quanto spazio si aveva a disposizione e calibrare bene quante persone avrebbero potuto occuparlo più che comodamente. I posti a sedere erano impliciti e dovevano essercene a sufficienza per tutti. Il tavolo doveva essere largo a sufficienza per consentire a tutti di desinare piacevolmente.

Inoltre chi si curava di porgere gli inviti doveva ricevere i propri ospiti, metterli in contatto tra loro in caso essi non si conoscessero, era buona norma creare un clima piacevole, ma soprattutto assicurarsi di non invitare mai e poi mai persone tra le quali potessero esservi questioni irrisolte.

Allestimento

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Servizio

stock-graphics-Mrs-Beetons-Book-of-Household-Management-008Come abbiamo chiarito già in passato, nell’epoca, l’apparenza era la prima fonte di giudizio.

Il servizio da tè che veniva utilizzato, quindi, era un metro per giudicare la padrona di casa.

Anzitutto vi occorre sapere che non andava bene una tazza qualunque, esistevano tazze per ogni tipo di occasione della giornata: tazze da tè pomeridiano e tazze da tè serale, tazze per la colazione, tazze per il caffè a colazione e per il caffé dopo cena. Una buona padrona di casa doveva sapere quali erano le tazze corrette da usare e sceglierle anche in base al numero di ospiti. Se si fosse fatto l’errore di scegliere un servizio a cui mancava anche una sola tazza, prenderne una di un altro servizio sarebbe stato considerato un pessimo comportamento e la padrona di casa inadatta alle occasioni sociali. Gli inviti andavano fatti proprio in base al numero di tazze di cui si disponeva, una buona padrona di casa non avrebbe mai commesso l’errore di eccedere nel numero d’invitati, anzi la furbizia le imponeva d’invitarne leggermente meno così, in caso di un inconveniente improvviso, ad esempio una tazza frantumata a terra, ne avrebbe avuto una corretta di riserva.

Mi rendo conto che possa sembrarvi folle che le persone prestassero attenzione a questi infimi dettagli, ma vi assicuro che era così. Dopotutto quando eravate una donna e la vostra vita era scandita regolarmente tutti i giorni, senza grosse preoccupazioni, senza dover lavorare, senza dover personalmente crescere i figli, qualcosa di cui preoccuparvi o parlare avreste pur dovuto averlo no?

Rinfresco

I rinfreschi dovevano essere disposti in modo da essere agevoli per tutti, non essendo un buffet non ci si poteva alzare per servirsi o per consumare, si dovevabeeton-cakes stare al proprio posto e i domestici servivano solo le bevande durante i tè, quindi, una padrona di casa accorta, avrebbe sistemato i rinfreschi in maniera tale che tutti gli ospiti potessero arrivare a servirsi di ciò che desideravano senza disagio e senza fare danni.

Vi doveva essere un giusto equilibrio tra le portate salate e quelle dolci, più varietà c’era e più la padrona di casa veniva considerata capace, attenta a soddisfare gli ospiti e soprattutto benestante, eh sì, c’erano dolci di serie A e B, ancora un attimo e ci arriviamo.

Ecco qualche esempio di cosa potevamo trovare sul tavolo:

Pane ricoperto da burro d’arachidi o altre salse, marmellata o crema pasticcera e accompagnati dalla frutta erano il minimo indispensabile;

victoriantea-15Le marmellate da mettere a disposizione degli ospiti dovevano essere di tante varietà, le più in voga erano: arance ovviamente, pesche, albicocche, ciliege, fragole;

I biscotti che potevano essere al burro o secchi;

Composizioni di frutta fresca di stagione;

lemon-pound-cake-DSC_2809Canditi, noccioline e altri stuzzichini di questo genere;

Prosciutto e formaggio, (solo le famiglie più benestanti);

La Torta. Considerato il pezzo da novanta del ricevimento aveva grande importanza. Tra i più apprezzati la Pound Cake, (di cui abbiamo approfondito la preparazione qui), le crostate e il plumcake;

I bignè potevano essere presenti al posto della torta, venivano farciti con crema pasticcera o gelato e ricoperti di cioccolato;

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I pasticcini. Eccoci ai possibili dolci di serie A. Una dama particolarmente benestante e accorta avrebbe trovato il modo di rimarcarlo ai suoi ospiti. Come? Acquistando questi capolavori di pasticceria in prestigiosi negozi di Londra. Questi negozi guarnivano e decoravano queste delizie in modo assai particolare e ricco e soprattutto li confezionavano in modo artistico e creativo con incarti unici e personalizzati che rendevano subito chiaro da dove provenissero.

Ovviamente il numero dei rinfreschi andava sempre calibrato, è vero che i nostri amici vittoriani amavano esagerareIMG_0203 nell’apparenza, ma esagerare troppo sarebbe scaduto nel ridicolo. Se il tè fosse stato un semplice pomeriggio informale da trascorrere con alcune amiche il numero dei rinfreschi e la varietà sarebbe stato notevolmente inferiore. Le tavolate cariche di cibo si preparavano per tè pomeridiani che potevano raggiungere anche le ventiquattro persone e andavano programmati accuratamente per tempo. Ricordiamoci sempre che le persone importanti, quelle di cui il giudizio contava, come le sopracitate patronesse di Almack’s tenevano d’occhio tutto e tutti ed anche se non erano presenti al vostro tè avrebbero scoperto comunque ogni dettaglio sia positivo che negativo.

Bevande

Il Tè

Pensate che bastasse semplicemente mettere l’acqua a bollire per servire un buon tè? Non era così.victoriantea-8

73d1ef08e03bbf55ace8794446a0fe45A questo proposito esistevano diversi trucchi di cui le padrona poteva servirsi, vediamo nel dettaglio il modo migliore.

Quando il numero di ospiti era esiguo, un tè da poche amiche appunto, la teiera sarebbe stata sufficiente, ma per un tè da ventiquattro invitati sarebbe stato impossibile gestire il ricevimento con la teiera, la figura che avrebbe fatto la padrona di casa sarebbe stata pessima, infatti sarebbero stati serviti gli invitati in maniera alterna e mentre quelli serviti attendevano che l’acqua si scaldasse per gli altri la loro si sarebbe raffreddata. Allora come fare?

L’urna.

Provate a immaginare come un fusto di birra o una botte da cui spillare il vino. L’urna era di ceramica o porcellana, ovviamente finemente decorata ed impreziosita e aveva un beccuccio da cui poter spillare il tè direttamente. L’acqua veniva precedentemente fatta bollire in cucina in grossi pentoloni, poi travasata nell’urna. L’urna veniva posta sulla tavola e sotto di essa veniva acceso un piccolo fuoco per mantenere l’acqua sempre calda, l’acqua per il tè veniva quindi spillata direttamente da lì nelle tazze.

La cioccolata calda

Era abitudine, durante l’inverno, di servire anche la cioccolata calda. Il procedimento dell’urna veniva applicato anche in questo caso. Era importantissimo ricordarsi di preparare una terrina contenente crema o panna, da affiancare all’urna poiché i domestici, se servivano loro, potessero victoriantea-12metterla sopra la cioccolata prima di servirla, o, in alternativa, che gli ospiti fossero facilitati a servirsene.

Caffè frappè

Si riempiva una tazza di vetro molto lunga fino a due terzi con il caffè e poi lo si ricopriva di panna dalla consistenza solida. Poteva essere spolverato con cannella o cacao amaro in polvere.

Limonata

Come d’inverno doveva obbligatoriamente fare mostra di sé l’urna per la cioccolata d’estate doveva esservi la limonata fresca.

Il Tavolo

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img-thingAnche la scelta del tavolo era importante. Un tavolo piccolo dall’aria intima andava bene solo per un ritrovo tra amiche, se si invitavano due dozzine di ospiti bisognava essere in possesso di un tavolo adatto ad ospitare almeno trenta persone. Infatti non bisogna considerare solo il posto occupato dagli ospiti, ma anche il posto che avrebbero occupato tutti gli stuzzichini di cui abbiamo parlato sopra. Ogni tipo di pietanza andava riproposta in modo che tutti gli ospiti potessero arrivarci con facilità, quindi sul tavolo non sarebbe stata presente una sola torta o un solo set di marmellate, ogni cosa doveva essere facilmente accessibile a tutti stando al proprio posto.2056600 Immaginate se queste persone avessero dovuto stare pigiate nello spazio minimo consentito. Tazze su tazze sarebbero volate a terra, cibo e soprattutto si sarebbero infastiditi a vicenda.

Non dimentichiamoci che sul tavolo, specialmente d’inverno, andavano posti i candelabri, ed inoltre la composizione floreale che doveva essere in tema con la stanza ed i suoi colori e ovviamente con il servizio di tazze.

victoriancraft6Tazze di riserva, piattini e posate.

Se siete interessati a qualche accessorio per allestire un victorian tea potete visitare questo sito

Se siete interessati a conoscere i menù di varie sale da tè nel mondo potete andare a questo link, vi lascio alcune foto sotto.

Mi riservo di fare un altro post, sempre dedicato al té, ma più storico. Fatemi sapere se potrebbe farvi piacere.

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60 thoughts on “Sono le cinque, #TeaTime ~ Il tè pomeridiano

  1. Bellissimo articolo! Io rimango sempre incantata davanti ai vari riti del tè. Quando sono stata a Parigi ho trascorso un meraviglioso e riscaldante pomeriggio al Salon de Thé Mariage Frères…un piccolo lusso che ci siamo regalati!

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  2. Questo post è una chicca per chi, come me, ama l’epoca vittoriana e il rito del tè: se dovessi tornare indietro nel tempo sceglierei sicuramente quest’epoca. E tu, con questo articolo, mi hai dato la possibilità di fare un salto nel tempo *-*
    Se sono interessata ad un altro articolo? Certo che lo sono, non vedo l’ora che lo scrivi *-*
    Un bacio,
    Alba

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  3. Buongiorno Laura dopo aver letto il tuo articolo mi é venuta voglia di bere un tè con pasticcini 😛 … E pensa che ho già fatto colazione con il mio caffè latte e biscotti .Come sempre lo hai scritto talmente bene e penso tutti avranno questa sensazione che ho io dopo averlo letto .kiss 😘

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  4. Articolo strabello! Sono sempre affascinata dalle usanze dell’epoca vittoriana e più leggo certe cose più vorrei vivere anche solo un giorno in quell’epoca *-*

    Io approvo il post storico, trovo questo tipo di articoli super interessanti, e – tra l’altro – leggendo di marmellate, torte, pasticcini e cioccolate calde mi è venuta fame XD

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  5. Una volta in Inghilterra un’amica aveva preso il tè in un pub… il prezzo ci aveva abbastanza spaventato (7£ se non ricordo male…)
    Poi sono arrivati con una tale quantità di roba e una teiera così grande che abbiamo mangiato e bevuto in 4 perché lei non era riuscita a finire @.@

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  6. Post veramente stupendo, completo e magnificamente illustrato. Sei proprio bravissima.
    Mi hai fatto ricordare che nelle commedie di Oscar Wilde, si parla spesso di “cucumber sandwiches” (tartine o panini al cetriolo) serviti con il tea e io ne sono sempre rimasta sconcertata e incuriosita allo stesso tempo, forse perché non riuscivo ad immaginare come fossero fatti. Che bello se tornassimo ad organizzare degli incontri, magari letterari, come si faceva nei salotti dell’epoca anche in Italia. Come quelli raccontati da Edmondo De Amicis in “Ultime pagine” nel quale racconta del salotto di Casa Peruzzi nella Firenze all’epoca capitale d’Italia, pubblicato nel 1908 dai fratelli Treves.
    Buon pomeriggio Laura e grazie ancora per queste tue ricerche, così accurate e piacevoli alla lettura.

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