Pomeriggio ~ La Colazione ~ La Giornata della Lady Vittoriana

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Quello che noi chiamiamo Pranzo veniva chiamato Colazione.

lunchIl pranzo, (colazione), poteva essere considerato la prima vera attività del pomeriggio, l’ora in cui era comunemente servito era intorno alle tredici. A seconda della stagione e degli ordini dei padroni, sarebbe stato servito nella sala da pranzo oppure in veranda o nel gazebo se la famiglia ne possedeva uno. Tutti si sedevano a tavola e consumavano il pranzo insieme. Poteva esservi una grande quantità di portate, ma erano tutte di scarsa consistenza. I pasti in cui si consumavano portate sostanziose erano sempre la colazione, (spuntino) e la cena, (pranzo).

 

 

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Interludio

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Il tempo che restava a disposizione tra il dopo pranzo e l’inizio dell’orario delle visite poteva essere occupato in svariate attività. La Lady Vittoriana variava a seconda delle sue predisposizioni personali e della stagione. In inverno probabilmente avrebbe ricamato, si sarebbe dedicata al canto o al pianoforte; in alternativa, se la corrispondenza da smaltire fosse stata molta avrebbe potuto proseguire inmezzopunto_margo_2169 quell’attività oppure avrebbe potuto leggere nel suo salottino. In caso fosse stata estate, sicuramente, la nostra Lady avrebbe scelto un angolo appartato in veranda per le sue letture, o una panchina isolata all’interno del suo giardino. Nelle zone molto calde era abitudine diffusa schiacciare un pisolino per far trascorrere rapidamente le ore più afose della giornata. Ricordiamoci che queste donne andavano in giro imbardate con più e più strati in inverno come in estate e proviamo a metterci nei loro panni e a capire cosa dovevano sopportare tra corsetto, sottoveste ecc ecc fino ad arrivare ai voluminosi abiti che vedevano tutti. Niente hot-pants e infradito.

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18 thoughts on “Pomeriggio ~ La Colazione ~ La Giornata della Lady Vittoriana

  1. Che strani modi di fare i pasti e di scandire il tempo. Oramai a nostri giorni sono completamente incasinati. Si mangia a qualsiasi ora 😀

    Poi non parliamo degli abbigliamenti. Quanto non c’è da invidiarli. Specialmente le donne, quanto dovevano soffrire…e chissà quanto puzzavano di sudore 😀

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  2. Jack London ne “Il popolo dell’abisso” racconta dei bassifondi di Londra, da lui visitata nel 1902, dove vivevano gli operai: è paragonabile, come documento storico, a “Germinal” di Emile Zola. Hai ragione quando dici che nascere poveri in quell’epoca fosse una vera disgrazia. D.H. Lawrence nei suoi libri, presenta invece le fattorie del Midland e ne parla con più serenità, come se la povertà, lì, fosse meno nera, più accettabile.
    Personalmente, credo, che in qualsiasi epoca la donna abbia avuto difficoltà, anche quella benestante o ricca: la mancanza di comodità, l’assoggettamento a canoni imposti dalla famiglia, dalla società, dalle leggi, le maternità plurime e spesso poco agevoli….i parti difficili che si portavano via molte puerpere…
    Solo Oscar Wilde è riuscito, con le sue commedie, a presentarci un’epoca vittoriana leggera e divertente, ma quanto mai fasulla, credo.
    Ciao, grazie per questo bel post.
    Buon pomeriggio. Qui da noi, dopo mesi di siccità, c’è un temporale, ma che finirà prestissimo: solo per annaffiare un po’ l’orto.

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    • Qui oggi c’è stato il sole tutto il giorno e avevano previsto un tempo pessimo, ma non azzeccano mai. Infatti è da stamattina che sto morendo di caldo perchè ho messo le scarpe chiuse e mi sono vestita un po’ più pesante.
      Ma certo la condizione delle donne descritta in certi romanzi è solo romanzata appunto, come nello stesso romanzo a puntate che pubblico qui. Si fa per sognare. La condizione della donna in epoca vittoriana non era delle migliori e nei post l’ho spesso evidenziato. E’ vero, avevano questi agi che ho descritto in questo post ad esempio, se erano ricche, ma rinunciavano a tutto pur di mantenere una facciata, spesso vivevano infelici matrimoni di convenienza e facevano solo buon visto a cattivo gioco.

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  3. Per i nobili le giornate avevano ritmi completamente diversi da quelli della gente comune. Cenavano tardi, uscivano, facevano l’alba, e poi ovviamente dormivano fino a tardi. Per cui la colazione è il pranzo erano un pasto unico, diversamente da come facciamo noi. Diciamo che è un po’ il ritmo dei ragazzini di oggi quando escono il sabato sera!

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