Tenuta da Amazzone

 

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Come ricorderete, qualche tempo fa abbiamo trattato l’argomento “Cavalcare all’amazzone” Per chi lo avesse perso potrete trovare il post QUI.

E’ da un po’ di tempo che non porto avanti la categoria “moda” e mi sembra giusto rispolverarla un attimo!

Oggi quindi parleremo di come si vestivano le amazzoni, perché come in tutte le cose, per quei tempi, vi erano regole ben precise anche su come abbigliarsi per andare a cavallo! Con i nostri amici vittoriani non si scherzava con la moda, anzi, dovete sapere che per una donna, a quei tempi, la tenuta da amazzone era parte fondamentale del guardaroba.

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Aspetto

f2233f57b3fbcdf1d23e7e031139170eL’invenzione della tenuta da cavallerizza risale al seicento, prima le donne montavano con gli abiti di tutti i giorni senza prestare particolare attenzione a cosa indossavano per andare a cavallo, ma da quando entrò in vigore la moda della tenuta tutte immediatamente vi si attennero, nei secoli ovviamente la moda subì degli adattamenti, vedremo variare una miriade di stivali, gonne giubbe e cappelli, ad esempio di Maria Antonietta inventò la moda del cappello a tricorno che in Inghilterra fu presto rimpiazzato dalla tuba. Tutta via nonostante queste modifiche apportate con il passare degli anni e delle epoche l’idea di base rimase sempre la stessa.

La parte superiore era composta da una camicia pesante, poteva essere composta da vari strati di cotone o di lana, di norma a collo alto per proteggersi dal freddo, il primo impatto grezzo di queste camice venne però presto ravvivato da raffinati cravattini da signora, fazzoletti da collo e cache-col.

A seconda dei dettami della moda, sopra la camicia poteva essere indossato un panciotto e sopra ancora c’era sempre la bouti 2giacca. Il tessuto era sempre pesante e la foggia attillata, veniva cucita in modo da essere rigida e con tessuti molto resistenti quali: feltro, velluto, panno o lana.

La parte inferiore era invece una gonna, infatti se ben ricordate avevo già spiegato che i pantaloni per una donna sarebbero stati disdicevoli, sarebbe stato come se la stessa fosse andata in giro in mutandoni ed inoltre alle donne era vietato cavalcare a cavalcioni. Vi sono variate spiegazioni al divieto, per le signore, di cavalcare in “arcione”, ma la maggior parte ha a che vedere solo con la mentalità ristretta dell’epoca che vedeva come una cosa scandalosa il fatto che una dama stesse a gambe divaricate sulla sella, per l’epoca il riferimento all’atto sessuale era intollerabile ed una donna che cavalcava come un uomo era un oltraggio per la buona 47c56b9e2264805d3876a3e062516aa2società, poco importava fosse vergine o di buona famiglia, veniva comunque considerata una donna dissoluta e dai facili costumi.

Per quanto riguarda i colori fu sempre Maria Antonietta a fare da scuola, fu infatti lei che impiegò per prima i colori prettamente maschili anche per le tenute da donna, così vediamo sparire rossi, bianchi e gialli che verranno sostituiti da: antracite, blu, marrone, verde scuro, arancio scuro. Queste tinte erano considerate molto più idonee prima di tutto perché i colori sgargianti non andavano d’accordo con la caccia, sport particolarmente amato dagli inglesi, ed in secondo luogo perché gli abiti usare per andare a cavallo si sporcavano molto rapidamente, un colore scuro avrebbe mimetizzato meglio l’inconveniente.

 

La moda dell’amazzone vittoriana

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b1841bf2e2c20e7b55a7821f34769a88Intorno al 1820 gli abiti da amazzone iniziano a perdere la foggia di moda nell’epoca napoleonica e a cambiare. Verranno aboliti gli abiti tagliati a stile impero, quelli con il taglio sotto il seno, e inizierà a prendere forma la classica moda vittoriana con il punto vita ad altezza ombelico e molto evidenziato.

Le gonne riprenderanno le loro forme vaporose e gonfie ed anche le maniche assumeranno poco a poco la foggia a palloncino.

Negli anni a seguire verranno introdotte le giacche con la coda, i cravattini e il cilindro, che si fissava con gli spilloni. Un elemento di decoro che non sarebbe mai mancato nella tenuta di un’amazzone vittoriana era  il bouquet all’occhiello con sei fiori diversi, esso non doveva essere più grande d’un Luigi d’oro.

Se siete interessati alla moda vittoriana questo libro potrebbe fare al caso vostro: Victorian Fashions: A Pictorial Archive, 965 Illustrations (Dover Pictorial Archive)

Per questo post è tutto, spero che vi siate divertiti e che abbiate goduto di una buona visuale sulla tenuta utilizzata un tempo!

 

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18 thoughts on “Tenuta da Amazzone

  1. Io la adoro! Tant’è che quasi tutte le protagoniste femminili dei miei racconti con ambientazioni ottocentesche cavalcano all’amazzone e vestono quasi sempre così.
    Anche Lady Nohalia Galardo -la mamma di uno dei protagonisti di Villian 😉 – è un’amazzone anche se cavalca molto poco ^_^

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