Un lettore, particolarmente affascinato da questo accessorio, mi ha chiesto di raccontare qualcosa in più sul ventaglio come accessorio da uomo.
Aimé non ho trovato grandi cose, purtroppo, nel XIX secolo venivano ancora utilizzati dagli uomini, ma non avevano uno “scopo” più profondo come per le donne, più che altro era un accessorio per rinfrescarsi, nel passato, ad esempio durante il tempo degli egiziani anche i faraoni si rinfrescavano con il ventaglio, ma lo facevano gli schiavi per loro.
Il Paese sul quale ho trovato più notizie sull’uso del ventaglio per uomini è il Giappone e vi riporto quanto ho scoperto.
So che non è prettamente relativo all’Epoca Vittoriana, ma mi faceva piacere accontentare questo lettore, spero di non averlo deluso!
I ventagli da combattimento
Numerosi ventagli da combattimento vennero usati nelle guerre del Giappone feudale, in varie dimensioni e materiali, per scopi differenti. Uno dei più significativi, e forse il più interessante, degli utilizzi fu come mezzo di comunicazione. Furono tre i tipi di ventagli per comunicazioni: uno fatto di nastri, uno in ferro e uno fatto di legno e carta, simile a quello usato oggi dagli arbitri di sumo. Il comandante sollevava o abbassava il ventaglio e lo puntava in varie direzioni per impartire i comandi ai soldati, che sarebbero poi passati ad altre forme di comunicazione visive e sonore. L’arte marziale del ventaglio è il tessenjutsu.
Tipi di ventaglio
Dansen uchiwa (断線団扇) – erano larghi ventagli in ferro, a volte costruiti con una struttura in legno, che venivano portati dagli ufficiali di alto grado. Venivano usati per difesa contro le frecce, come parasole, e per dare ordini alle truppe.
Gunsen (軍扇) – erano ventagli chiudibili usati dai guerrieri feudali (Daimyo) durante i combattimenti o per dare ordini. Le stecche interne erano fatte di legno, (cipresso o bambù), e le stecche esterne erano in ferro o acciaio, rendendoli assai pesanti e robusti. Sopra queste ultime era di solito applicato il Kamon, cioè lo stemma di famiglia. I guerrieri tenevano i loro ventagli in vari posti, tipicamente nella cintura o nel pettorale dell’armatura, nonostante il secondo caso impedisse spesso l’uso dell’arco o della spada.
Tessen (鉄扇) – erano o dei ventagli chiudibili con le stecche di ferro che apparivano come innocui ventagli comuni oppure clave di ferro a forma di ventaglio chiuso. Era usato per difesa.
Tanto – erano pugnali con lama di acciaio ed impugnatura di vario materiale (legno) protetti da un astuccio a forma di ventaglio chiuso. Erano usati per difesa personale e ve ne erano per uso maschile e femminile.
Filosofia giapponese sul ventaglio
Secondo la filosofia energetica della Medicina Tradizionale Cinese, il Ventaglio (SHAN) è riconducibile all’energia del Movimento Metallo (JIN) come pure la spada e la sciabola (DAO).
Entrambi sono armi con un “carattere” deciso e potente, ma rispetto alla Sciabola, il ventaglio è maggiormente equilibrato, con un forte aspetto femminile (YIN); per questo, la sua pratica può aiutare le donne nell’acquisire coraggio e determinazione. Per contro, può aiutare anche gli uomini ad acquisire grazia ed eleganza nei movimenti.
Come ogni pratica, le forme possono essere praticate con “diverse intenzioni”. Si può eseguire in maniera più lenta e dolce se si vuole compiere un lavoro più legato al movimento interno dell’energia e quindi più incentrato alla salute degli organi (Nei Gong)oppure in maniera più veloce e decisa se si vuole eseguire un lavoro più esterno (Wai Gong) più legato quindi all’aspetto marziale.
In Giappone sono noti come Uchiwa i cosiddetti ventagli rigidi, che malgrado la loro leggerezza e bellezza, in occidente sono stati soppiantati nell’uso quotidiano, da quelli pieghevoli, (sempre inventati in Giappone), per via delle loro dimensioni ridotte.
Perché il ventaglio come arma?
Da dove nasce l’esigenza di utilizzare un ventaglio come arma? L’etichetta del tempo vietava di portare armi all’interno di abitazioni e castelli, per cui i Tessen venivano indossati dai samurai come parte dell’abbigliamento, come era usanza fare con i ventagli normali. Venivano portati sia infilati in cintura (obi) o tenuti in mano e potevano essere prontamente utilizzati come arma di difesa.
Tessenjutsu
E’ l’arte marziale che studia nello specifico le tecniche di utilizzo del ventaglio
Il tessenjutsu (鉄扇術) è l’arte marziale del ventaglio giapponese da combattimento, il tessen. L’uso del ventaglio in combattimento è menzionato nelle antiche leggende giapponesi. Ad esempio, si narra che Yoshitsune, l’eroe fratello del primo shōgun Yoritomo, sconfisse il forte Benkei parando i colpi della sua lancia con un tessen. Questo uso del tessen gli fu insegnato da una creatura mitologica, un tengu, che lo istruì anche nell’arte della spada.
I praticanti del tessenjutsu potevano acquisire una grande abilità. Alcuni divennero talmente abili che furono capaci di difendersi contro un attaccante che brandiva una spada, e persino uccidere un avversario con un singolo colpo. Come molte altre arti marziali giapponesi di quell’epoca, il tessenjutsu era molto sofisticato. Ad esempio un famoso spadaccino del tardo XVI secolo, Ganryu, riuscì a sconfiggere molti nemici con un tessen.
Oltre ad essere usato in duelli contro nemici armati di spade e lance, una persona abile riusciva ad usarlo per deviare coltelli e dardi avvelenati lanciatigli contro.
Il gumbai si vede ancora oggi nelle mani dell’arbitro degli incontri di sumo .
Si dice che il campione del primo incontro di sumo svoltosi a Nara, Kiyobayashi, ricevette in premio il ventaglio da battaglia e divenne quindi il primo arbitro con decreto imperiale .
Forse meno imponenti del gumbai, ma decisamente più letali, erano quei ventagli pieghevoli che divennero quelli da guerra: il gunsen, portato dai samurai in armatura, e il ventaglio di ferro: il tessen, potato con l’abbigliamento di tutti i giorni .
In tutto il paese nacquero scuole in cui i vari stili di combattimento con il gunsen o il tessen venivano ideati, collaudati e migliorati continuamente, seguendo un addestramento simile allo studio della scherma .
Oggi il “tessenjutsu ” ( l’arte dell’uso del tessen ) viene ancora praticato in Giappone da pochi esperti, mentre il gumbai compare in discipline di coordinazione, come il karate, l’aikido e il kendo .
Ciao. Sei stato nominato al Liebster Award. Se visiti il seguente link, troverai l’info. Se hai dubbi fammi sapere. https://sonyanco.wordpress.com/2015/04/30/liebster-award/
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Grazie mille! Appena rispondo ti dico!
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Una recensione assolutamente ben sventagliata ehmmm…. dettagliata! 😉
Un abbraccio
Affy
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Un grande abbraccio a te cara Affy 🙂
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Che belli i tuoi post, tutti, sono come quei libri che leggi con tanto piacere e non ti accorgi del tempo che passa, ❤
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Grazie cara Laura, sei un vero tesoro! Il mio salotto per te è sempre aperto con gioia! Un mega abbraccio!
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❤
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Il ventaglio da comunicazione è quello che mi ha maggiormente colpito, complimenti per il post!!!
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Grazie cara 🙂
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Certo che solo i giapponesi potevano pensare a dei ventagli da combattimento 🙂
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Hai ragione 😛
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Io il ventaglio lo uso per raffreddare il riso per fare il sushi 🙂 però a mio avviso è un accessorio che, pur non essendo di moda, ho sempre trovato sexi…un po’ come le sottovesti…che non c’entrano nulla hahahah ma non farci caso…noi di Genova non siamo molto normali, dovresti saperlo, no? 😀 ciauuuu 🙂
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😀 Secondo me devono essere stati i fumi dell’italsider che hanno permeato l’aria per anni ahahahah!
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ahahhahhahah temo di si! 😀
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In ogni caso non ti preoccupare, nemmeno io penso di essere molto sana, mentalmente intendo 😀
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